A.S. 2017-2018: Mentoring Cles 2.0

Molte informazioni utili sono emerse dal progetto pilota svoltosi nell' anno scolastico 2016-2017. Sicuramente l'esperienza svolta ha motivato a continuare sulla stessa strada e a riproporre il progetto, dall'altra parte le criticità necessariamente incontrate in una prima esperienza hanno mostrato come procedere in questa annualità.


La principale modifica riguarda la differenziazione del percorso tra mentor minorenni e mentor maggiorenni.

I mentor minorenni vedranno questa proposta come un'esperienza di Alternanza Scuola Lavoro. Utilizzeranno ore curricolari per la formazione, la supervisione e la preparazione/valutazione degli incontri con i propri mentee. Durante l'affiancamento con i mentee saranno seguiti da un educatore professionale in grado di sostenerli, motivarli e aiutarli nei momenti di impasse o difficoltà. L'educatore, che li seguirà in ogni passo del progetto, sarà una risorsa aggiuntiva e sempre disponibile, in grado di rafforzare sul campo le loro competenze.

I mentor maggiorenni potranno, se studenti universitari, utilizzare l'esperienza come tirocinio o crediti liberi, se lavoratori come esperienza semi-professionale. La loro modalità di affiancamento dei ragazzi sarà di tipo "più classico", gestito in autonomia ed arricchito dalla loro stessa iniziativa, creatività e voglia di fare.


Un'aspetto che verrà incentivato in questa annualità riguarda la selezione e la conoscenza dei possibili mentor prima che inizi l'esperienza. Verrà quindi svolto un colloquio che permetterà di capire quali competenze, esperienze e aspettative ogni ragazzo ha. Questo da una parte per facilitare sia l'abbinamento tra mentor e mentee ma anche per disincentivare persone poco idonee a tale attività.

Altro aspetto che cercheremo di coltivare maggiormente è la "contaminazione" del progetto con esperienze e attività presenti sul territorio, es:
- le attività di Pet-Terapy e la partecipazione a attività della biblioteca, già iniziate nella prima annualità;
- la partecipazione a attività gestite da studenti delle ENAIP e delle UPT, in una sorta di peer-education in grado di sdoganare alcuni "falsi miti" legati all'appartenenza;
- la collaborazione con associazioni, enti, gruppi presenti sul territorio.

Questa contaminazione appare funzionale al progetto per riuscire a rendere l'attività tra le coppie uno stimolo per aprirsi, per migliorarsi come persone, per conoscere nuovi talenti e nuove attività, per sperimentarsi...

Una sfida impegnativa, ma che superata permetterà a giovani di diverse età di vivere un'esperienza unica e sicuramente significativa.


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