Cos'è il mentoring

Il mentoring è una metodologia di formazione di competenze/promozione del benessere che fa riferimento a una relazione (formale o informale) uno a uno tra un soggetto con più esperienza (mentorsenior) e uno con meno esperienza (menteejunior, protégé), al fine di far sviluppare a quest'ultimo competenze in ambito formativo, lavorativo e sociale e di sviluppare autostima, a livello educativo-scolastico. Tale metodologia, utilizzata inizialmente per combattere la dispersione scolastica, ha visto dare i suoi frutti in ambiti diversi (azienda, scuola) e per finalità diverse: è risultato infatti un utile metodo per incrementare competenze, autostima, abilità, capacità utili fattori di protezione per una miriade di problemi sociali e personali.

Il suo essere un progetto duttile, personalizzabile, basato esclusivamente sulla forza della relazione (sana e positiva) tra due persone, lo ha fatto diventare un intervento pass-par-tout in grado di promuovere benessere psicologico e sociale in tutti gli attori coinvolti.

E' noto quindi sia il suo essere una possibile forma di intervento su disagio e fragilità dei giovani, ma anche di potenziamento ed arricchimento reciproco, diventando quindi una buona palestra formativa per giovani volontari (nel ruolo di mentori).

Si attua attraverso la costruzione di un rapporto di medio-lungo termine, che si prefigura come un percorso di apprendimento guidato, in cui il mentor (guida, sostegno, modello di ruolo, facilitatore di cambiamento) offre volontariamente sapere e competenze acquisite e le condivide sotto forma di gioco e trasmissione di esperienza, per favorire la crescita personale del mentee.




IL PROGRAMMA DI MENTORING
La relazione tra mentor e mentee si sviluppa attraverso alcune fasi: il rapporto inizia con un momento di conoscenza e di messa a fuoco degli obiettivi, prosegue con la traduzione degli obiettivi in azioni e si conclude con un periodo finale in cui fare un resoconto dei risultati raggiunti e dei miglioramenti ottenuti.

PRIMA FASE-CREAZIONE DELLA RELAZIONE (3/5 incontri)
In questa prima fase della relazione il mentor ha la responsabilità di proporsi come modello per il mentee. E' opportuno, quindi che sia il mentor a fare il primo passo nell' apertura del rapporto, utilizzando soprattutto ascolto attivo e reale interesse per il mentee.
Tale conoscenza sarà la base per definire gli obiettivi che si vorranno raggiungere nel tempo.


SECONDA FASE-ESPLORAZIONE DELLE OPPORTUNITA'
Fissati gli obiettivi servirà individuare le competenze necessarie per raggiungerli, e occorrerà tradurli in una serie di azioni concrete. In questa seconda fase si chiede al mentor di dare vita agli obiettivi prefissati, adottando un'atteggiamento attivo, creativo e positivo che stimoli, incoraggi, aiuti il mentee a trovare in se stesso le risorse per superare le difficoltà o le debolezze individuate.


TERZA FASE-VERIFICA DEI RISULTATI (1/2 incontri)
Una volta che gli obiettivi sono stati definiti, tradotti e realizzati in azioni concrete, sarà necessario verificarli. Questa fase conclusiva del percorso di mentoring consentirà di fare un resoconto di quanto accaduto nel percorso e degli obiettivi non ancora raggiunti, su cui occorrerà continuare a lavorare.

CHI E' IL MENTOR
Il mentor è una persona piú grande che ha il compito di aiutare il bambino nel suo percorso di crescita. Il mentor deve adottare alcuni comportamenti e competenze chiave:
·      rendersi disponibile
·      comunicare con trasparenza
·      stimolare responsabilità
·      mantenere una posizione empatica.
Il mentor deve diventare un modello positivo, un “amico” ricco di esperienza. 

CHI E' IL MENTEE
Il mentee è un bambino o un ragazzo in grado di riconoscere che si puó imparare dai piú grandi. Per iniziare il percorso di mentoring il mentee deve adottare alcuni comportanenti principali:

  • atteggiamento positivo
  • disponibilità ad apprendere
  • responsabilità.

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